Movie Canon

The Ultimate Movie Ranking

Fantasia

1940

Vota questo film

Media: 0.00 / 5

(0 voti)

Fantasia è un'opera pionieristica che ha rivoluzionato il modo di concepire il cinema d'animazione, un'audace fusione di musica classica e arte visiva che ha incantato generazioni di spettatori. Non è un mero cartone animato, ma un vero e proprio "concerto visivo", un'ambizione che Walt Disney coltivava da tempo, desideroso di elevare l'animazione a forma d'arte compiuta, capace di dialogare con le più nobili espressioni della cultura. Un progetto quasi folle per l'epoca, che sfidava non solo le convenzioni narrative, ma anche le logiche di mercato, proponendosi come un'esperienza immersiva e trascendente.

Walt Disney, con questo ambizioso progetto, ha dato vita a un'esperienza sinestesica unica, in cui le immagini prendono forma e si animano al ritmo delle più grandi composizioni musicali, da Bach a Beethoven, da Stravinsky a Tchaikovsky. L'intuizione fu quella di permettere alla musica di dettare il ritmo e la forma delle immagini, non viceversa. Per realizzare questa visione, Disney si avvalse della collaborazione del celebre direttore d'orchestra Leopold Stokowski, la cui presenza non fu solo tecnica ma anche scenica, fungendo da ponte tra il pubblico e l'orchestra, da guida nel labirinto di sensazioni che il film propone. Questa partnership ha infuso nell'opera una gravitas e un'autenticità che andavano ben oltre il semplice intrattenimento.

Il film è un viaggio straordinario attraverso mondi fantastici e surreali, dove dinosauri danzano al ritmo della "Sagra della Primavera", ippopotami volteggiano sulle note della "Danza delle Ore" e fate e folletti si librano nell'aria al suono della "Suite dello Schiaccianoci". Ogni segmento è un microcosmo a sé, un universo narrativo ed estetico che, pur derivando dalla stessa matrice musicale, esplora temi e stili visivi radicalmente diversi. La sequenza della "Sagra della Primavera", ad esempio, non è solo una cronaca dell'evoluzione biologica, ma una potente e viscerale meditazione sulla forza primordiale della natura, sulla lotta per la sopravvivenza e sul ciclo inesorabile di vita e morte, un'interpretazione che Stravinsky stesso, pur con riserve sulla licenza artistica, riconobbe come dotata di una sua intrinseca validità.

"Fantasia" è un'opera che ha sfidato i confini dell'animazione, sperimentando nuove tecniche e linguaggi visivi, e aprendo la strada a un nuovo modo di concepire il rapporto tra musica e immagine. Si possono rintracciare eco delle sperimentazioni visive delle avanguardie europee, dai film astratti di Oskar Fischinger e Len Lye, che già negli anni '20 e '30 esploravano la visualizzazione del suono, all'idea del "Gesamtkunstwerk" wagneriano, l'opera d'arte totale. Disney eleva questo concetto, portandolo sullo schermo con una scala e una complessità mai viste prima.

Disney libera l’estro creativo dei suoi disegnatori e produce un’opera dove nota e disegno formano un indissolubile vettore. Non si tratta di mere illustrazioni della musica, ma di vere e proprie esegesi visive che nascono dal tessuto stesso della partitura. Da Tchaikovsky a Ponchielli, da Musorgsky a Bach, tutte le più grandi Suite per orchestra vengono riscritte iconograficamente dalla matita di Walt Disney, trasformate in un palinsesto visivo che rivela nuove sfumature e interpretazioni dei brani.

Il risultato finale è un’opera di altissima qualità artistica, dove i disegni sono moto onirico dell’anima che ricama trasognata sulle scale tonali, quasi un chiudere gli occhi sulle note di una grande sinfonia e riviverne in sogno gli echi musicali attraverso fulminanti apparizioni. È un’esperienza che trascende la semplice visione, invitando lo spettatore a un’immersione quasi sinestetica, dove i confini tra percezione uditiva e visiva si fanno labili. La "Toccata e Fuga in Re Minore" di Bach, ad esempio, è pura astrazione visiva, un balletto di linee e colori che fluttuano e si intersecano, quasi a visualizzare il moto delle onde sonore, anticipando di decenni l'estetica dei videoclip e delle installazioni d'arte multimediale.

Il film, privo di una trama tradizionale, è strutturato in una serie di segmenti animati, ciascuno ispirato a un diverso brano di musica classica. Questa scelta anticonvenzionale lo allontana dalla narrativa classica, proiettandolo verso un cinema più contemplativo ed esperienziale. Questi segmenti, pur essendo indipendenti tra loro, sono uniti da un filo conduttore comune: la celebrazione della musica, della fantasia e dell'arte. La presentazione dei brani da parte del critico musicale Deems Taylor, fungendo da narratore e da elemento unificante, aiuta a creare un senso di coesione e a introdurre il pubblico, anche quello meno avvezzo alla musica classica, al contesto e alle intenzioni di ogni pezzo.

I disegni e la storia nascono dalla suggestione della musica che scorre in sottofondo, sembrano scaturire dalla partitura musicale. Attraverso l'animazione, Disney dà vita a interpretazioni visive delle grandi composizioni musicali, creando un dialogo tra suono e immagine che stimola l'immaginazione e le emozioni dello spettatore in un modo profondamente originale e duraturo. È una lezione di come la percezione artistica possa essere plasmata e arricchita da un connubio mediale.

Mirabile l’armonia e il gusto con cui vengono accostati e fusi disegni e musica, quasi un affresco sonoro che si imprime indelebilmente nell’immaginario di chi vi si accosti. Una menzione particolare per la tecnica in cui filmato e animazione vengono sovrapposti: la tecnica del Compositing. Si tratta del primo film che fa uso di questa tecnica poi ripresa largamente in Mary Poppins e altre opere disneyane. Ma l'innovazione non si ferma qui: "Fantasia" fu il primo film ad essere proiettato con il sistema audio "Fantasound", un precursore del moderno suono stereofonico e surround, con un'orchestra registrata con 33 microfoni e riprodotta attraverso molteplici altoparlanti. Sebbene per ragioni pratiche e costi elevati il Fantasound non ebbe una diffusione capillare, esso rappresentò un balzo epocale nella tecnologia sonora cinematografica.

In particolare, Disney utilizzò una variante del compositing chiamata "optical printing". Questo processo prevedeva la sovrapposizione di diversi elementi visivi (disegni animati, sfondi dipinti, attori in carne e ossa) su una singola pellicola, attraverso una serie di esposizioni e mascherature ottiche. Questa complessità tecnica era necessaria per raggiungere la profondità e la ricchezza visiva che distingueva "Fantasia", consentendo effetti come la trasparenza, la nebbia e la sovrapposizione di strati di animazione, conferendo alle immagini una qualità quasi tridimensionale.

In conclusione fantasia è stata un'opera che ha segnato un'epoca, un film che ha influenzato profondamente il cinema d'animazione e la cultura popolare. La sua fusione di musica e immagine, la sua sperimentazione di nuove tecniche e la sua celebrazione della fantasia hanno ispirato generazioni di artisti. Nonostante le difficoltà finanziarie iniziali, aggravate dalla Seconda Guerra Mondiale che limitò la sua distribuzione internazionale, "Fantasia" è stata riscoperta e rivalutata nel tempo, specialmente negli anni '60 e '70, quando il suo spirito visionario e psichedelico trovò un pubblico ricettivo.

Tantissime le scene memorabili e forse una su tutte: la ballerina ippopotamo che interpreta la Danza delle Ore di Amilcare Ponchielli dispensando grazia debordante nei suoi movimenti aggraziati quasi liberati dalla gravità. Quel segmento, con il suo umorismo sottile e la sua maestria tecnica, incarna perfettamente lo spirito di "Fantasia": la capacità di prendere la musica classica più aulica e renderla accessibile, divertente e profondamente umana, senza mai scadere nella banalità, anzi elevandola a un proscenio di gioia e meraviglia pura.

Galleria

Immagine della galleria 1
Immagine della galleria 2
Immagine della galleria 3
Immagine della galleria 4
Immagine della galleria 5
Immagine della galleria 6

Featured Videos

Trailer Ufficiale

Commenti

Loading comments...