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Quarto Potere

1941

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Quarto Potere (Citizen Kane, 1941) è molto più di un semplice film: è una pietra miliare nella storia del cinema, un'opera rivoluzionaria che ha ridefinito il linguaggio cinematografico e influenzato generazioni di registi, creando una sorta di database iconografico da cui poter attingere.

Orson Welles, con il suo genio precoce e la sua audacia creativa, ha realizzato un'opera di straordinaria complessità e profondità, un affresco ambizioso e sfaccettato della vita di un uomo potente e controverso, Charles Foster Kane.

Il film, attraverso una struttura narrativa innovativa e un uso magistrale delle tecniche cinematografiche, scava nella psiche del protagonista, esplorando i suoi sogni, le sue ambizioni, i suoi fallimenti e il mistero che avvolge la sua vita.

Citizen Kane è in un certo modo IL cinema: un’opera di un’intensità evocativa e di un talento iconografico senza pari.

Welles ebbe a dire in un’intervista “Non credo che nessuna sequela di immagini possa conchiudere la vita di un uomo”, eppure quando il suo film si apre sulla morte del suo protagonista e un celebre piano sequenza posa successivamente lo sguardo della cinepresa sulla parola “Rosebud” impressa su una slitta gettata tra le fiamme, immediatamente si è di fatto immersi nella vita di quest’uomo e il vortice dei ricordi può iniziare a liberare i suoi incanti.
Il film si apre dunque con la morte di Charles Foster Kane, magnate dell'editoria e uomo d'affari di immenso potere, nella sua sfarzosa dimora, Xanadu.

Le sue ultime parole, "Rosebud", innescano la curiosità di un giornalista, Jerry Thompson, che si imbarca in un'indagine per svelare il mistero dietro questa parola enigmatica e la vera natura di Kane.

La narrazione si dipana come un'indagine giornalistica, un puzzle narrativo che si compone attraverso i ricordi e le testimonianze di coloro che hanno conosciuto Charles Foster Kane.

Dalla sua infanzia modesta alla sua ascesa al potere come magnate dell'editoria, il film ripercorre le tappe fondamentali della vita di Kane, mostrando le sue contraddizioni, le sue ambizioni smisurate, i suoi amori tormentati e la sua solitudine crescente.

Thompson inizia a raccogliere informazioni sulla vita di Kane, intervistando amici, collaboratori e familiari.

Attraverso una serie di flashback, lo spettatore viene condotto in un viaggio a ritroso nel tempo, ripercorrendo le tappe fondamentali della vita del magnate.

Kane, figlio di umili origini, viene strappato alla sua famiglia e affidato a un tutore a causa di una fortuosa eredità.

Questa separazione lascerà un segno indelebile nella sua psiche, alimentando un senso di abbandono e una costante ricerca di affetto e approvazione.

Kane inizia la sua carriera nel mondo del giornalismo, assumendo il controllo di un piccolo giornale e trasformandolo in un impero mediatico.

Animato da ideali di giustizia e di servizio pubblico, Kane si impegna a dare voce al popolo e a denunciare la corruzione.

Tuttavia, la sua ambizione e la sua sete di potere lo porteranno a compiere scelte moralmente discutibili e a sacrificare i suoi affetti personali.

Kane si sposa due volte: la prima con Emily Norton, nipote del Presidente degli Stati Uniti, un matrimonio destinato a fallire a causa della sua incapacità di amare e della sua ossessione per il lavoro.

La seconda con Susan Alexander, una giovane cantante di talento limitato, che cerca di trasformare in una stella dell'opera.

Anche questo rapporto è destinato al fallimento, a causa del carattere possessivo e controllante di Kane.

Kane, dopo aver raggiunto l'apice del successo, subisce una serie di sconfitte e di umiliazioni.

La sua candidatura a governatore fallisce a causa di uno scandalo, il suo impero mediatico inizia a declinare e i suoi affetti lo abbandonano.

Kane si ritira nella sua sfarzosa dimora, Xanadu, dove vive isolato e amareggiato, circondato solo dai suoi ricordi e dai suoi rimorsi.

Alla fine del film, il mistero di "Rosebud" viene svelato: si tratta del nome della slitta con cui Kane giocava da bambino, un simbolo della sua infanzia perduta e della sua incapacità di trovare la felicità.

Welles sciorina un repertorio da cineasta mai visto fino ad allora, e usa ogni mezzo espressivo a disposizione per delineare il potere della parola, la forza mediatica del Logos attraverso la risonanza di Giornali e Televisione.

Un film che rende irreale qualsiasi tentativo di contestualizzarlo, com’è stato fatto, ma che rimane una grande opera dell’ingegno umano, un capolavoro senza tempo.

La cinepresa racconta quel che la narrazione fisica non potrebbe esprimere, un’opera prima di tutto iconica e poi epica e multitestuale.

Il film mostra come i mezzi di comunicazione di massa, in particolare i giornali, possano essere utilizzati per plasmare l'opinione pubblica, influenzare la politica e costruire o distruggere la reputazione di un individuo.

Le parole di Kane, amplificate dai suoi giornali, hanno un impatto enorme sull'opinione pubblica e sulla vita delle persone.

Welles anticipa brillantemente una delle grande problematiche del nostro tempo: il potere della parola amplificata dai media.

Quarto Potere è una profonda riflessione sul linguaggio indagando il rapporto tra linguaggio, pensiero e realtà.

Welles si rifa a molti pensatori che hanno indagato il potere del linguaggio e lo fa chiaramente trasparire nel film.

Bertrand Russell, nella sua teoria della denotazione, analizza il significato dei nomi propri e la loro relazione con gli oggetti del mondo.

In Quarto Potere, il nome Rosebud diventa un enigma che ossessiona i personaggi e il pubblico, un nome proprio che sembra celare un significato profondo e inafferrabile.

La ricerca del significato di Rosebud può essere vista come una metafora della ricerca del significato della vita stessa.

Russell sosteneva inoltre che il linguaggio dovrebbe rispecchiare la struttura della realtà, ma riconosceva anche i limiti e le ambiguità del linguaggio.

In Quarto Potere il linguaggio è uno strumento potente, ma anche ingannevole.

Kane utilizza i suoi giornali per manipolare l'opinione pubblica e creare una versione distorta della realtà.

Il film ci invita a essere critici nei confronti del linguaggio e a non confondere le parole con la realtà che esse rappresentano.

Anche Wittgenstein del resto, nel suo "Tractatus Logico-Philosophicus" e nelle "Ricerche filosofiche", ha sviluppato una concezione del linguaggio come un insieme di "giochi linguistici", ovvero di attività regolate da regole e convenzioni specifiche.

Il significato di una parola non è dato da una corrispondenza con la realtà, ma dal suo uso all'interno di un determinato gioco linguistico.

In Quarto Potere il significato di "Rosebud" è un esempio di come il significato di una parola possa essere molteplice e dipendere dal contesto e dalle intenzioni del parlante.

Wittgenstein sottolineava i limiti del linguaggio e l'impossibilità di esprimere tutto ciò che è pensabile.

In Quarto Potere il mistero che avvolge la vita di Kane e il significato di "Rosebud" suggeriscono che ci sono aspetti dell'esperienza umana che sfuggono alla completa comprensione e che non possono essere espressi a parole.

Quarto Potere è un film che offre spunti interessanti per una riflessione sulla filosofia del linguaggio.

Le idee di Russell e Wittgenstein sulla natura del significato, sui limiti del linguaggio e sul rapporto tra linguaggio e realtà trovano eco nelle vicende di Charles Foster Kane e nella sua relazione con il potere dei media.

Il film di Welles, che è un fedele specchio del suo pensiero, ci invita a essere consapevoli della forza e delle ambiguità del linguaggio, e a vigilare circa il suo impatto sulla nostra vita e sulla società..

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