Movie Canon

The Ultimate Movie Ranking

Il Cacciatore

1978

Vota questo film

Media: 5.00 / 5

(1 voti)

La guerra scava dentro le persone e le trasforma in qualcosa di diverso, alieno, inconoscibile. Non semplicemente un mutamento esteriore, ma una corrosione dell'essenza stessa, un'erosione dei pilastri identitari che ci definiscono. È la profonda risonanza di questa proposizione a pulsare al cuore di "Il Cacciatore", il capolavoro epico e dolente di Michael Cimino, che con una lucidità quasi brutale ne sonda la valenza intrinseca all’interno della società americana nel dopo Vietnam. Lontano dalle narrazioni trionfalistiche o dalle denunce più apertamente politiche, Cimino opta per un'immersione nell'anima ferita di una nazione, filtrata attraverso le esistenze spezzate di uomini comuni.

Il film ci introduce inizialmente in un affresco quasi idilliaco di provincia, nella piccola e operosa cittadina industriale di Clairton, in Pennsylvania. Qui, tre amici, Michael, Nick e Steven, vivono un'esistenza scandita dalla routine quotidiana, dal lavoro in acciaieria e dai riti sociali che cementano la comunità: matrimoni chiassosi, serate al bar, la sacra e rituale caccia al cervo sulle montagne. Queste sequenze iniziali, dominate da un naturalismo lirico e da una fotografia calda e avvolgente di Vilmos Zsigmond, sono fondamentali. Non sono mera introduzione, ma l'incarnazione di un'innocenza pre-bellica, un Eden americano destinato a essere irrimediabilmente infranto. La caccia al cervo, in particolare, con la filosofia del "one shot" di Michael (interpretato da un Robert De Niro di titanica intensità), si rivela una potentissima metafora della vita stessa: la concentrazione, la precisione, la capacità di colpire nel segno senza sprechi, un ideale di controllo e di purezza che la guerra spazzerà via con violenza inaudita.

Quando questi uomini vengono strappati a questa rassicurante routine per andare a combattere in Vietnam, l'impatto è disorientante, quasi surreale. La transizione dal matrimonio festoso all'inferno della prigionia Vietcong è una delle più scioccanti e brusche ellissi della storia del cinema, catapultando lo spettatore in un abisso di barbarie. Due di loro, Michael e Steven, torneranno da quell'inferno in condizioni critiche: Michael, pur fisicamente integro, è alienato, il suo spirito fiaccato e la sua visione del mondo irrimediabilmente alterata; Steven, invece, è fisicamente annientato, costretto su una sedia a rotelle e con cicatrici invisibili ancora più profonde. Il terzo di loro, Nick, non farà ritorno, o meglio, vi rimarrà intrappolato, perso in una sorta di auto-degradazione e follia dopo aver subito torture fisiche e psicologiche talmente efferate da averne frantumato l'identità. La performance di Christopher Walken, che gli valse un Oscar, è un ritratto agghiacciante di questa discesa negli abissi della psiche umana.

Il film, con una struttura quasi operistica, prosegue con Michael che, incapace di accettare la perdita, decide di tornare in Vietnam per riprendersi Nick. Questo non è un semplice viaggio di salvataggio, ma un'odissea dantesca nei gironi della disperazione post-bellica, un disperato tentativo di ricucire i brandelli di un'amicizia e, metaforicamente, di ricomporre la propria anima frammentata e quella di una nazione. Quando lo incontrerà, Michael si troverà di fronte non l'amico che ricordava, ma una persona sconosciuta, un involucro svuotato di ogni essenza, un fantasma che trascorre le notti di Saigon, una Saigon post-bellica febbrile e caotica, giocando alla Roulette Russa per denaro, in un ciclo autodistruttivo che è al contempo metafora della guerra stessa e dell'assurdo di un'esistenza priva di scopo.

Questo viaggio nella disperazione, nel decadimento psicologico, eleva "Il Cacciatore" a un'opera di assoluto rilievo, un manifesto viscerale contro ogni guerra, non attraverso la retorica pacifista ma mostrando l'irreparabile distruzione dell'individuo. Le sequenze della roulette russa, divenute iconiche, sono il fulcro emotivo e concettuale del film: la prima, nella capanna fetida dei carcerieri, è un'esibizione di terrore puro e umiliazione, un gioco mortale imposto che svuota gli uomini della loro dignità; la seconda, quella finale in cui Michael e Nick si trovano drammaticamente uno davanti all'altro in un locale fumoso e decadente, è il culmine della tragedia. Qui, Michael tenta in ogni modo di strappare Nick al suo destino autodistruttivo, anche a costo della vita, in un duello che è insieme fisico, psicologico e spirituale, ma il cui esito, per l'orrore incancellabile che ha radicato nell'animo di Nick, è tristemente inevitabile.

L'opera è drammatica e sconvolgente, e la sua uscita fu accompagnata da aspre critiche, in particolare al Festival di Berlino, dove gruppi di sinistra non perdonarono a Cimino di aver dipinto i Vietcong come sadici aguzzini, accusandolo di una rappresentazione parziale e anti-comunista. Tuttavia, leggere "Il Cacciatore" attraverso la lente della mera accuratezza storica è riduttivo e mistifica la sua vera forza. La chiave di lettura principale del film, infatti, non risiede in un'analisi geopolitica del conflitto, bensì nel devastante effetto della guerra sui soldati che la combattono, il loro irrimediabile precipitare nei meandri dei propri orrori personali, un trauma che travalica ogni fazione. Cimino non intende dare un giudizio politico, quanto piuttosto sondare la natura della ferita psicologica che la guerra infligge, una ferita che non conosce bandiere. Il film è un'esplorazione profonda della psiche umana sotto pressione estrema, della perdita dell'innocenza e della difficoltà, se non impossibilità, di tornare alla normalità dopo aver guardato in faccia l'abisso. È un monumento cinematografico alla resilienza e, al contempo, alla fragilità dell'anima umana di fronte all'orrore indicibile. La sua influenza è stata enorme, definendo per anni il modo in cui il cinema americano avrebbe affrontato il trauma del Vietnam e consolidando la reputazione di Cimino come un autore dalla visione grandiosa, seppur controversa.

Galleria

Immagine della galleria 1
Immagine della galleria 2
Immagine della galleria 3
Immagine della galleria 4
Immagine della galleria 5
Immagine della galleria 6

Commenti

Loading comments...