Movie Canon

The Ultimate Movie Ranking

Via col Vento

1939

Vota questo film

Media: 5.00 / 5

(2 voti)

Via col vento (Gone with the Wind, 1939) è un affresco epico che cattura l'anima di un'epoca, un'opera monumentale che ha segnato la storia del cinema e che ha letteralmente definito stilemi e artifici del linguaggio cinematografico. Il film, diretto da Victor Fleming con il contributo non accreditato di George Cukor, intreccia una travagliata storia d'amore con la tumultuosa cornice della Guerra di Secessione americana.

Clark Gable e Vivien Leigh, nei panni di Rhett Butler e Rossella O'Hara, incarnano due figure iconiche, simboli di un'epoca e di un mondo destinato a scomparire. La loro storia d'amore, fatta di attrazione, rifiuti, incomprensioni e passioni brucianti, si sviluppa sullo sfondo di una società in profonda trasformazione, tra balli sfarzosi, campi di battaglia e le rovine di un Sud sconfitto.

Via col vento è un film che affascina per la sua monumentale visione della Storia, per la cura dei dettagli, per la potenza delle sue immagini e per la profondità dei suoi personaggi. Ma è anche un film profondamente controverso che ha suscitato e tuttora suscita riflessioni e dibattiti, per il suo modo di rappresentare la schiavitù e la società sudista.

La storia, tratta dal romanzo di Margaret Mitchell, è un intreccio avvincente di amore, guerra, ambizione e sopravvivenza. Rossella O'Hara, giovane e viziata bellezza del Sud, è innamorata di Ashley Wilkes, che però sposa la dolce e fragile Melania. Rossella, ferita nell'orgoglio, si sposa per dispetto con Charles Hamilton, che muore in guerra. Rimasta vedova, si sposa con Frank Kennedy, un uomo molto più vecchio di lei, per salvare la sua piantagione, Tara, dalla rovina. Nel frattempo, Rhett Butler, un affascinante avventuriero, si innamora di Rossella, ma lei, ancora ossessionata da Ashley, lo rifiuta ripetutamente. Solo dopo la morte di Melania, Rossella si rende conto di amare Rhett, ma ormai è troppo tardi: lui, stanco dei suoi capricci e delle sue indecisioni, la lascia.

La trama si dipana attraverso gli anni della guerra e della Ricostruzione, mostrando la caduta e la rinascita del Sud, e il percorso di maturazione di Rossella, che da giovane frivola e capricciosa si trasforma in una donna forte e determinata. Un’opera densa di rimandi ai romanzi d’appendice, con esemplificazioni sceniche del concetto romantico dell’amore eterno, passando per le rigide imposizioni sociali imposte dalla casta alto-borghese. Una rigida struttura narrativa che ospita diversi nuclei semantici: la guerra, la mondanità, la crisi della nobiltà sudista, la stratificazione sociale, l’ideale occidentale di Societas.

Un’opera maestosa che sfiora un periodo storico delicato e critico come la guerra di secessione offrendo in alcuni casi una visione distorta della realtà. Il film presenta infatti una visione idilliaca della vita nelle piantagioni, dove gli schiavi sono ritratti come figure contente e soddisfatte della loro condizione, fedeli ai loro padroni e incapaci di vivere autonomamente. Questa rappresentazione ignora la brutalità e la disumanità della schiavitù, negando la sofferenza e la resistenza degli schiavi. I personaggi neri sono spesso rappresentati attraverso stereotipi razziali offensivi, come la "mammy" (la domestica nera materna e protettiva), lo "zio Tom" (lo schiavo fedele e sottomesso) e il "piccaninny" (il bambino nero ingenuo e infantile). Questi stereotipi perpetuano un'immagine negativa e denigratoria degli afroamericani. Il film inoltre è raccontato esclusivamente dal punto di vista dei bianchi del Sud, e la prospettiva degli schiavi è quasi completamente assente. Non vengono mostrate le loro aspirazioni, le loro sofferenze, le loro lotte per la libertà. Il film minimizza o ignora gli aspetti più brutali della schiavitù e della Guerra di Secessione, come le violenze, le discriminazioni e le ingiustizie subite dagli afroamericani. Inoltre, presenta una visione nostalgica del Sud prebellico, come un'epoca di eleganza e cavalleria, ignorando le profonde disuguaglianze e le tensioni sociali che caratterizzavano quella società.

La rappresentazione romanticizzata della schiavitù e gli stereotipi razziali presenti in Via col vento hanno contribuito a perpetuare pregiudizi e discriminazioni nei confronti degli afroamericani. Il film è stato criticato per aver contribuito a diffondere un'immagine distorta del passato e per aver ostacolato il processo di riconciliazione razziale negli Stati Uniti.

Via col vento è un film complesso e controverso, che riflette le contraddizioni e i pregiudizi dell'epoca in cui è stato realizzato. Pur essendo un'opera di grande valore artistico e spettacolare, è importante riconoscere le sue problematiche rappresentazioni razziali e il suo impatto negativo sulla società. Guardare Via col vento oggi richiede una consapevolezza critica e una riflessione sulle sue implicazioni storiche e sociali.

Galleria

Immagine della galleria 1
Immagine della galleria 2
Immagine della galleria 3
Immagine della galleria 4
Immagine della galleria 5

Commenti

Loading comments...