Ilya Ivanovich Ivanov (1870–1932) è stato un biologo e veterinario russo e sovietico, specializzato nel campo dell'inseminazione artificiale e dell'ibridazione interspecifica. Considerato un pioniere nel suo settore, perfezionò le tecniche di inseminazione artificiale per l'allevamento di cavalli, ottenendo risultati significativi che gli valsero una notevole reputazione scientifica a livello internazionale. La sua opera più nota e controversa, tuttavia, fu il tentativo di creare un ibrido tra essere umano e scimpanzé. A partire dagli anni Venti, con il sostegno di istituzioni sovietiche, condusse una serie di esperimenti, prima presso l'Istituto Pasteur di Parigi e poi in una stazione di ricerca in Guinea francese, senza mai raggiungere il suo obiettivo. La sua carriera subì una brusca interruzione nel 1930, quando fu arrestato durante le purghe staliniane e condannato all'esilio in Kazakistan, dove morì poco dopo. Nonostante il fallimento dei suoi progetti più ambiziosi, Ivanov è oggi ricordato sia per i suoi contributi pionieristici alla zootecnia sia per le profonde implicazioni etiche sollevate dalle sue ricerche sull'ibridazione.