Vladimir Vladimirovich Ermilov (1904-1965) è stato un critico letterario e scrittore sovietico, figura di spicco nel panorama culturale dell'Unione Sovietica. Esponente di primo piano del realismo socialista, esercitò una notevole influenza come redattore di importanti riviste letterarie, tra cui "Krasnaya Nov" e "Literaturnaya Gazeta". La sua produzione critica si concentrò principalmente sui classici russi, con monografie dedicate ad Anton Čechov (1946), Nikolaj Gogol' (1952) e Fëdor Dostoevskij (1956), interpretati secondo i canoni dell'ideologia ufficiale. Fu un attivo partecipante alle campagne ideologiche del tempo, contribuendo con i suoi scritti a definire l'ortodossia letteraria stalinista e a denunciare autori considerati non conformi alla linea del partito, come Vladimir Majakovskij e Andrej Platonov. Per il suo lavoro su Čechov, ricevette il Premio Stalin di seconda classe nel 1950, a testimonianza del suo status nel sistema culturale sovietico. La sua opera rimane un esempio significativo della critica letteraria dogmatica del periodo.