Toshio Matsumoto (1932-2017) è stato un regista, videoartista e teorico del cinema giapponese, figura chiave dell'avanguardia del dopoguerra. Dopo aver iniziato con i documentari, si è affermato negli anni '60 con cortometraggi sperimentali che esploravano nuove forme visive e sonore, come il celebre "For the Damaged Right Eye" (1968). La sua opera più nota a livello internazionale è il lungometraggio d'esordio "Bara no Sōretsu" (Il corteo funebre delle rose, 1969), un film rivoluzionario considerato un caposaldo della New Wave giapponese e del cinema queer, la cui influenza è riconosciuta anche sull'opera "Arancia Meccanica" di Stanley Kubrick. La sua filmografia include anche lungometraggi come "Shura" (Pandemonium, 1971), ma la sua carriera è stata dedicata principalmente all'esplorazione del video come forma d'arte, diventandone uno dei pionieri in Giappone. Sebbene non abbia ricevuto premi commerciali di rilievo, il suo contributo è universalmente riconosciuto per aver ridefinito i confini del linguaggio cinematografico e visivo, lasciando un'eredità duratura nel cinema sperimentale e accademico.