Movie Canon

The Ultimate Movie Ranking

Aleksandr Nevskij

1938

Vota questo film

Media: 0.00 / 5

(0 voti)

Il grande Nevskij è un'opera monumentale che trascende il genere storico per diventare un inno alla resistenza e all'unità nazionale. Sergej Ėjzenštejn, con la sua visione epica e la sua maestria tecnica, realizza un film che ancora oggi colpisce per la sua potenza visiva e la sua forza emotiva. Il film è un articolato affresco della Russia del 13° Secolo, un'opera che celebra il coraggio e il patriottismo del popolo russo di fronte alla minaccia degli invasori teutonici. Ėjzenštejn, con la collaborazione del suo aiuto regista Dmitri Vasil'ev, crea sequenze di battaglia di straordinaria intensità e plasticità, utilizzando il montaggio e la fotografia per creare un ritmo serrato e coinvolgente. Qui, la sua celebre teoria del "montaggio intellettuale" si evolve in una "sinfonia visiva", dove ogni inquadratura non è solo un elemento narrativo, ma un tassello di un complesso mosaico semantico ed emotivo. L'uso innovativo del grandangolo e della profondità di campo, unito a una magistrale gestione delle masse, conferisce alle scene un'aura quasi pittorica, richiamando la monumentalità dei dipinti storici russi e, al contempo, anticipando il respiro epico di futuri kolossal.

La musica di Sergej Prokof'ev, con le sue melodie eterne e i cori maestosi, contribuisce a creare un'atmosfera di grande solennità e drammaticità. La sua collaborazione con Ėjzenštejn fu esemplare, un vero e proprio esercizio di "montaggio verticale", dove musica e immagine furono concepite in parallelo, quasi fuse a livello strutturale, creando un contrappunto auditivo che amplifica ogni sfumatura visiva ed emotiva. Il "Canto della Russia" o i temi marziali dei cavalieri teutonici non sono semplici accompagnamenti, ma personaggi a pieno titolo nella narrazione. Il film è un capolavoro del cinema sovietico, un'opera che ha saputo coniugare la propaganda politica con la ricerca estetica, lasciando un'impronta indelebile nella storia del cinema. La sua realizzazione nel 1938 non fu casuale; in un'Europa che si avviava alla guerra, con la minaccia nazista che riecheggiava le antiche invasioni, Aleksandr Nevskij divenne un potente monito e un richiamo all'unità nazionale, pur subendo una temporanea messa al bando dopo il patto Molotov-Ribbentrop, per poi essere riabilitato trionfalmente dopo l'invasione tedesca del 1941, dimostrandone la sua lungimirante rilevanza.

La storia è incentrata sulla figura storica del principe Nevskij, che nel 1242, durante la famosa Battaglia sul Lago Ghiacciato, ricacciò gli invasori dell’Ordine Teutonico dal suolo russo. Nel XIII secolo, la Russia era infatti minacciata dall'invasione dei cavalieri teutonici, un ordine militare religioso che mirava a conquistare e cristianizzare le terre dell'Est. I teutonici, con le loro croci uncinate sui petti e i loro elmi a punta che quasi anticipano le simbologie del Terzo Reich, sono rappresentati con una ferocia quasi archetipica, incarnando un nemico disumano e implacabile. Il principe Aleksandr Nevskij, un giovane e coraggioso condottiero, guida la resistenza del popolo russo, unendo le forze di diverse città e principati. Dopo una serie di scontri e di negoziati, la battaglia decisiva si svolge sul lago Peipus, ghiacciato a causa del rigido inverno. Nevskij, con una strategia abile e coraggiosa, riesce a sconfiggere i cavalieri teutonici, liberando la Russia dalla minaccia dell'invasione. La sua abilità nel scegliere il campo di battaglia, disporre le truppe, sfruttare le debolezze del nemico e utilizzare il fattore sorpresa permise ai russi di ottenere una vittoria decisiva. Ėjzenštejn alterna scene di grande spettacolarità, come la battaglia sul lago ghiacciato, a momenti di intimità e di riflessione, approfondendo il profilo psicologico di Nevskij e dei suoi compagni. La sequenza della battaglia, in particolare, è un tour de force tecnico e stilistico: l'alternarsi di campi lunghi e dettagli sui volti dei combattenti, l'impiego di effetti speciali rudimentali ma efficaci per la rottura del ghiaccio sotto il peso delle pesanti armature teutoniche, crea un'esperienza immersiva e quasi tattile, un balletto di distruzione coreografato con precisione maniacale.

Grande è l’attenzione che Ėjzenštejn dedica al profilo psicologico del Principe, dipingendolo come un autentico eroe arrovellato da dubbi ancestrali. Nevskij, nonostante il suo coraggio e la sua determinazione, è mostrato come un uomo tormentato da dubbi e incertezze. Prima della battaglia, si interroga sul da farsi, consapevole del peso della responsabilità che grava sulle sue spalle. Questa rappresentazione di un eroe non immune alle debolezze umane rende il personaggio più realistico e vicino allo spettatore, distaccandosi in parte dall'archetipo dell'eroe monolitico e propagandistico tipico di certa produzione coeva, per spingersi verso una più complessa introspezione. Nevskij è animato da un profondo senso di giustizia e compassione per il suo popolo. Si indigna di fronte alle atrocità commesse dai cavalieri teutonici e si impegna a difendere i deboli e gli oppressi. Questa dimensione morale del personaggio contribuisce a renderlo un leader carismatico e amato dal suo popolo. Una certa parte di critica di sinistra tuttavia non gli perdonò di aver infuso nel personaggio troppo sentimento nazionalista arrivando a sfiorare il fascismo. Ma lo stesso Stalin gli fece i complimenti per la pellicola, riconoscendone la valenza strategica nel costruire un senso di identità e unità nazionale in vista delle tempeste imminenti. Ėjzenštejn utilizza il linguaggio cinematografico con maestria, creando immagini di grande potenza e suggestione. La scena della battaglia sul lago ghiacciato, con i suoi movimenti di massa, i suoi primi piani e i suoi rallenty, è un esempio della sua genialità visiva, un momento che ha scolpito nell'immaginario collettivo non solo una vittoria storica, ma anche un'affermazione del potere del cinema come strumento narrativo ed emotivo. Aldilà delle sterili polemiche politiche una grande opera dell’ingegno umano, dove invenzione e amore filologico per la ricostruzione storica si fondono in un luminoso affresco di un frammento capitale della Storia Russa, un'epopea che continua a risuonare per la sua attualità e la sua intrinseca forza estetica, influenzando generazioni di cineasti e definendo i canoni del genere storico.

Galleria

Immagine della galleria 1
Immagine della galleria 2
Immagine della galleria 3
Immagine della galleria 4
Immagine della galleria 5
Immagine della galleria 6

Featured Videos

Trailer Ufficiale

Commenti

Loading comments...